COME RIPARTIRE ?

NE’ AVANTI VERSO IL BARATRO NE’ REGRESSIONE IDENTITARIA
PER LA SINISTRA INCOMINCIA UNA LUNGA MARCIA NELLA SOCIETA’

La segreteria regionale del Prc Lombardia si è riunita martedì 15 mattina a Milano per valutare esito e
conseguenze delle elezioni politiche. Al termine della discussione, il segretario Alfio Nicotra ha indirizzato un messaggio agli iscritti che riportiamo integralmente.

Cari compagni, care compagne,
viviamo il momento più difficile della storia di Rifondazione Comunista. Usciamo da una sconfitta elettorale pesantissima, le cui cause andranno indagate in profondità. Davanti allo schiacciasassi del bipartitismo coatto, le sole forze che hanno resistito – Lega, Italia dei Valori e Udc – lo hanno potuto fare grazie a un
profilio identitario ben preciso e con simboli storicamente riconosciuti dall’elettorato. La Sinistra, l’Arcobaleno indipendentemente dalla generosità del progetto -, è apparsa invece un magma informe, un
balbettio confuso in una competizione in cui tutti parlavano ad alta voce. Abbiamo pagato i due anni di
governo Prodi, di aspettative deluse ma anche di una rottura con i movimenti e un appannarsi conseguente del nostro profilo di alternativa. La parola d’ordine del congresso di Venezia “governo leggero, movimento pesante” è stata capovolta nella pratica quotidiana. Sbagliato è stato sottoporre la nostra base militante a continui stress identitari, proseguiti fino alla vigilia del voto.
La formazione delle liste è avvenuta disattendendo le indicazioni territoriali. La rendita di posizione si è
esaurita e adesso non resta che rimboccarsi le maniche e ricominciare con una lunga marcia nella società. In
Lombardia la SA tiene una performance negativa in linea con quella nazionale e questa “tenuta nella sconfitta” è comunque apprezzabile, se si considera lo sfondamento nei settori operai e popolari della Lega di Bossi.
Mi rivolgo agli iscritti e alle iscritte del Prc della Lombardia, affinché sappiano che il gruppo dirigente
regionale è fermamente determinato a non mollare e che è necessario, in ogni circolo e in ogni dove, aprire una discussione vera sul nostro futuro e su quello della sinistra che ci ostiniamo a volere unita e costruita dal basso. Una discussione aperta all’esterno e che coinvolga i nostri compagni di viaggio.
Abbiamo bisogno di una seconda rifondazione, un nuovo colpo d’ala, un nuovo gruppo dirigente che faccia della partecipazione del corpo militante non una declamazione ma una pratica coerente.
Oggi è necessaria una svolta, una discontinuità. Per questo ho richiesto formalmente che il prossimo sabato e domenica sia convocato il Comitato Politico Nazionale e che in quella sede sia indetto il congresso di
Rifondazione Comunista, da tenere entro l’estate. Non vogliamo andare avanti nel baratro e al tempo stesso non vogliamo regredire in un passato identitario. Il progetto de la Sinistra, l’Arcobaleno è alle corde, ma la sua intuizione resta valida. Occorre portarlo avanti in modo radicalmente diverso da come è stato condotto fino ad oggi.
Il fatto che per la prima volta dalla nascita della Repubblica la sinistra sia fuori dal Parlamento è un fatto
che inquieta, ma può diventare un’occasione storica per ricostruire il nostro insediamento sociale e per ripartire dalle lotte. Perché senza di questo nessuna sinistra può avere un futuro.

Milano, 15 aprile 2008

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